Cybercrime in aumento: le PMI del manifatturiero italiano sotto attacco

Computer monitor showing hacked system alert message flashing on screen, dealing with hacking and cyber crime attack. Display with security breach warning and malware threat. Close up.

Tabella dei Contenuti

Un’analisi delle minacce informatiche e delle contromisure necessarie

Il boom del cybercrime e la vulnerabilità delle PMI nel settore manifatturiero

I dati non ammettono dubbi: il cybercrime è un’emergenza che sta travolgendo le piccole e medie imprese italiane, in particolar modo quelle legate al settore manifatturiero.

Secondo il Rapporto Clusit 2023, pubblicato dall’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, l’Italia ha subito un allarmante aumento del 169% negli attacchi informatici nel corso di 12 mesi. Nell’80% dei casi, hanno prodotto un danno critico che si traduce in blocchi prolungati di produzione, perdita di dati e/o riscatti elevati per il recupero degli stessi, con conseguente perdita di credibilità agli occhi di clienti e fornitori.

Inoltre, uno studio condotto dal Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (Cnaipic) ha rilevato che l’80% degli attacchi nel nostro Paese ha come target le aziende del settore manifatturiero con fatturato inferiore ai 250 milioni di euro e meno di 100 dipendenti, che si sono rivelate essere un obiettivo facilmente penetrabile. Ecco perchè.

L’impreparazione delle PMI in materia di cybersecurity: le motivazioni

La crescente diffusione dell’Internet of Things (IoT) e dei sistemi industriali interconnessi ha aperto nuove porte agli hacker, cogliendo impreparate le PMI del settore manifatturiero nella prevenzione e gestione di queste minacce.

Nonostante il Regolamento Europeo sulla Privacy (GDPR) sia entrato in vigore sei anni fa, molte aziende non sono ancora adeguatamente organizzate per affrontare il rischio cibernetico. Questa mancanza di preparazione riguarda sia la cultura della cybersecurity e della business continuity, che la pianificazione strategica per prevenire gli attacchi informatici.

In molti casi, inoltre, le PMI Italiane non dispongono delle risorse necessarie per investire in tecnologie e competenze interne che garantiscano standard di sicurezza elevati.  Ad aggravare la situazione, c’è la cronica mancanza di risorse economiche pubbliche stanziate a favore della protezione informatica delle imprese. Nel 2022, l’Italia ha destinato appena lo 0,1% del suo PIL alla sicurezza informatica, una cifra notevolmente inferiore rispetto a paesi come Germania, Francia, Canada, Giappone, Stati Uniti e Regno Unito.

La sottovalutazione del rischio e la mancanza di investimenti, hanno reso le piccole e medie imprese italiane particolarmente vulnerabili, evidenziando l’urgente necessità di adottare misure di protezione adeguate.

Ma come colmare queste questi gap con una modalità sostenibile per le PMI?

Vantaggi della gestione in outsourcing della sicurezza IT: una soluzione su misura per tutte le PMI

In questo contesto, la gestione dei servizi IT in outsourcing si configura come una soluzione vincente. Affidarsi a un partner esterno permette di accedere a competenze specializzate a costi accessibili e prevedibili, anche per chi dispone di budget limitati.

Questa soluzione flessibile, scalabile e personalizzabile, consente di esternalizzare attività come prevenzione, monitoraggio, rilevamento delle minacce e risposta agli incidenti, liberando il reparto IT aziendale da compiti critici.

In aggiunta, oltre a proteggere infrastrutture e dati, un Managed Service Provider IT può offrire programmi di formazione al personale, fondamentali per promuovere una cultura della sicurezza informatica all’interno dell’azienda. Ad esempio, i lavoratori in modalità remota rappresentano uno dei principali bersagli degli hacker, con un aumento del 300% degli attacchi in un solo anno. Molto spesso, gli attacchi iniziano attraverso email di phishing e siti web fraudolenti. Pertanto, una formazione adeguata dei dipendenti può contribuire in modo significativo a mitigare il rischio di potenziali attacchi.

Conclusione: il doppio vantaggio dell’outsourcing IT per le PMI

In conclusione, l’outsourcing IT rappresenta un’opportunità strategica per le PMI per affrontare la crescente minaccia del cybercrime accedendo a soluzioni personalizzate, flessibili ed economicamente sostenibili.

Infatti, da un lato è essenziale che le PMI possano accedere rapidamente a soluzioni di sicurezza informatica avanzate per contrastare le sempre mutevoli minacce informatiche; dall’altro, è cruciale che le soluzioni siano accessibili senza gravare eccessivamente sul bilancio aziendale.

L’ outsourcing IT si distingue, dunque, come un’opzione vantaggiosa che consente alle PMI di accedere a competenze specializzate e soluzioni personalizzate senza sostenere costi elevati, liberando le risorse interne dall’onere di questa responsabilità, consentendo di impiegarle per lo sviluppo strategico dell’impresa e favorendo una crescita digitale sicura e sostenibile.

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